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Nell'esilio dal mondo che si trova a vivere da troppi anni, per nulla pacificato, Saetta viene improvvisamente visitato dai fantasmi del passato, quegli anni Settanta che lo videro confuso e innamorato tra le nebbie di una stagione con cui neppure lui ha mai fatto i conti fino in fondo. Solo e malato, recluso nella casa natale trasformata nella scena campestre delle sue visioni, Saetta è l'involontario custode di una memoria scomoda, la sola che potrebbe chiarire un'intricata vicenda giudiziaria riaperta come una ferita dalle accuse di un pentito. Andrà a deporre la sua verità? Quale verità? Tra necessità dell'oblio e dovere della testimonianza, il ritratto di questa "piccola vita che non quadra" diventa anche una riflessione sulla scrittura e sui suoi "cari inganni".