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"Madri scaltre, sterili, surrogate o adottive, la Scrittura offre una vasta gamma al riguardo. A cominciare da Eva, madre dei viventi, eccole là, sulla scena biblica: Sara, Rebecca, Rachele, Anna madre di Samuele, ma anche Agar, Bilhà o la figlia del Faraone, tutte pronte a rivendicare un ruolo tutt'altro che marginale. Esse incarnano un'epoca in cui la procreazione e la maternità sono un dono di Dio. È il Nuovo Testamento ad operare un cambiamento. «Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me» (Mt 10,37). Le parole paradossali di Gesù sono espressione di un atteggiamento di scelta radicale e senza compromessi per il Regno di Dio. Proprio per seguire il suo insegnamento, molte madri sono disposte ad abbandonare i loro figli in nome della fede o dell'ascetismo cristiano: Perpetua, Felicita, Paola, Melania senior. Esse permettono di evocare il precedente biblico veterotestamentario della madre eroica per eccellenza: la madre dei Maccabei."