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"La lingua originaria dei rimellesi è stata fortemente influenzata nel corso dei secoli dalle varianti romanze con le quali è stata in contatto: la variante diatopica valsesiana in tutte le sue declinazioni, da un lato, e la variante alta - l'italiano - dall'altra. La parlata attuale, il tittschu, manifesta una mescolanza non solo al livello lessicale, ma anche su altri piani linguistici strutturali e funzionali. Lo studio del materiale dialettale registrato in loco ha permesso di evidenziare l'evoluzione di questa parlata che, sebbene abbia mantenuto alcune caratteristiche conservative dell'antico alemanno, si è sviluppata su tutti i livelli del suo sistema, in particolare sul piano della morfologia nominale e verbale, fino a formare quasi una nuova lingua. Ciò in virtù anche di numerosi prestiti, entrati nel rimellese in epoche diverse. Il tittschu costituisce per i rimellesi solo un legame con il passato, "il filo rosso del ricordo", ciò nonostante non muore, si rinnova: il contatto linguistico genera e trasforma ogni giorno una vecchia, nuova lingua, mista."