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Gli "amori irregolari", la loro variabile e fluttuante caratterizzazione nel corso del tempo e dello spazio, le volatili frontiere del lecito: questo e altro si trova al centro del presente volume, unificato nel segno di Afrodite. Ma di quale Afrodite? Di quella più problematica e conturbante delle parafilie, degli amori considerati aberranti, delle pulsioni inconfessabili, dei piaceri clandestini, sanzionati dalla società, dalla legge, dalla religione. Il campo d'indagine riguarda innanzitutto il medioevo, ma vivo è il confronto con la cultura antica, quella moderna e quella contemporanea, per superare in ogni direzione steccati accademici e cronologici. L'orizzonte è inusitatamente ampio: fornisce un'occasione unica di riflessione comune sul fragile significato dell'anomalia erotica e sul valore mutevole dei codici, dei tabù, delle convenzioni, che formano il senso del lecito e dell'illecito amoroso nel corso culturale del tempo. È così possibile spaziare dalla commedia greca al mare magnum dell'eros mediolatino, dalle saghe islandesi alle speculazioni giurisprudenziali della Scuola di Salamanca e oltre.