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'La Rai ha fatto politica attraverso le sue orchestre sinfoniche. Politica nel senso aristotelico del termine, intesa come attività svolta per raggiungere un bene comune. L'educazione è sempre stata parte integrante di questo progetto, e la programmazione radiofonica, fin dagli anni Venti del Novecento, ha rivestito un ruolo determinante nella diffusione del repertorio colto. Questo volume si propone di indagare le strategie messe in atto dall'ente per favorire l'incontro tra la vecchia musica e il nuovo pubblico radiofonico: attraverso la rivisitazione moderna di grandi autori barocchi quali Antonio Vivaldi o Domenico Scarlatti, versioni ritmiche di testi stranieri spesso indispensabili per avvicinare repertori ignoti, l'alta divulgazione dei programmi di sala (le note illustrative firmate da Massimo Mila), giovani interpreti destinati a carriere luminose (Riccardo Muti, Claudio Abbado, Arturo Benedetti Michelangeli) ma anche nomi illustri dello scenario internazionale (Wilhelm Furtwängler, Igor Stravinskij, Herbert von Karajan).'