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Il libro ha idealmente convocato, a distanza di decenni, i ragazzi di una volta innamorati persi del basket, persuadendoli a introdurci nell'esperienza umana e sportiva che vissero, ad alto livello, quando frequentavano il Collegio S. Giuseppe-Istituto de Merode a Roma in Piazza di Spagna. I loro ricordi, ai quali si intrecciano i ragguagli della stampa nazionale che ne seguì le vicende, restituiscono un'esperienza così preziosa da convincerci a riproporla agli auspicabili lettori, per la seduzione e il fascino di cui essa seppe farsi tramite. La scuola, nel cui ambito crebbe e si sviluppò quel fenomeno, aveva credibilità e richiami in grado di rendere orgogliosi quanti, a ogni livello, potevano dirsene parte; lo sport, come essi lo intesero, fatto di fatica, sudore e autenticità, parve quello di Olimpia. Chi avviò, protesse, impose quel modello di vita e pratica del basket risponde al nome di Frère Mario Grottanelli (1905-1969).