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Due amiche si ritrovano dopo i tempi del liceo. Hanno quarant'anni, un lavoro di successo, dei figli. Bruna, pediatra, è separata, Giovanna è costretta in un matrimonio che la sta poco a poco annientando e da cui non riesce a svincolarsi. Il romanzo, che racconta una vicenda reale, è composto da due diari che si incrociano. Quello di Giovanna, vittima inconsapevole, insieme ai due figli, di un marito aggressivo e manipolatore. E quello di Bruna, che tenta di sostenere l'amica in un percorso di consapevolezza e richiesta di aiuto presso un centro antiviolenza. È un romanzo sul tema dell'abuso domestico, sul maltrattamento psicologico, il cosiddetto mobbing famigliare, una violenza ambigua e difficile da riconoscere, tanto per la vittima quanto per chi le sta attorno. Ma è anche un romanzo sull'amicizia, sul potere della fiducia e della vicinanza. La drammaticità di una questione tanto grave quanto sommersa e misconosciuta è temperata dalla levità, dalla poesia e da una sottile ironia con cui l'autrice riesce a raccontare la rabbia, il senso di impotenza, la vergogna e il dolore con cui, fino alla fine, bisogna fare i conti.