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Reale seguito e approfondimento a Il tempo della memoria, in queste pagine c'è, più che il passato, il presente visto con gli occhi disincantati di chi fa i conti con l'esperienza e la ragione. Scrive nella Prefazione Antonio Resta: "Qui dominano, pressoché esclusivi e assoluti, i temi della vecchiaia, della malattia e della morte, in una prosa di raffinata semplicità, che sfuma ogni lusinga a moti di facile commozione. In maniera aristocratica e selettiva, Bernardini si concentra su cose essenziali e concrete, non indulge a effusioni descrittive. Lo interessano, in effetti, piuttosto le situazioni, non gli scenari né gli attori che, comprimari o comparse, vi recitano la loro parte. Non ateo e neppure credente, lo scrittore continua a interrogarsi, con intatto spirito agonistico, sul perché del male, della malattia e della morte, mentre, dall'alto dei suoi anni, cerca ancora un significato alla propria vita, e lo cerca raccogliendo sulla pagina quelle che appaiono le disperse tessere di una dispersa esistenza".