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«La crisi della coesione sociale, determinata dall'attuale assetto capitalistico, pone alle Sinistre problemi affatto inediti. Non si tratta più soltanto di recepire e rappresentare nella politica il conflitto sociale e di classe; non si tratta più neppure di tentare di ricomporre, in un blocco sociale, i diversi movimenti e le diverse soggettività che sono protagonisti dei conflitti. Si tratta di collocare la propria iniziativa in una società attraversata, oltre che da movimenti di cambiamento, da divisioni e frantumazioni di ogni sorta, da solitudini e scoppi di violenza, da individualismi e egoismi "tribali" per trovare il bandolo di un filo con il quale realizzare una tessitura unitaria sociale e culturale nel campo d'azione delle lotte per il cambiamento al fine di conseguire processi di unificazione, di socializzazione e di politicizzazione condivisa. È la necessità di nuova coesione che viene proposta dalla crisi di civiltà che viviamo. È l'intera società che vogliamo trasformare che deve essere investita da una grande opera culturale per ridefinire le ragioni del vivere insieme entro cui conquistare la compresenza dell'autonomia del conflitto e della convivenza umana». (Dalla prefazione di Fausto Bertinotti)