Tab Article
«Versi estremi intitola Leonetti. Facendo intendere che saranno i suoi ultimi. Estremi, direi, anche nel senso che portano all'estremo una tendenza sempre presente in Leonetti nella sua lunga carriera di poeta, di narratore, di saggista strano e scontroso: quella di un materialismo talora aspro ma sempre serenamente vitalistico. Caduti i miti e le speranze giovanili, ruinate le ideologie che lo avevano appassionato per un cinquantennio, esauritosi il problematicismo culturale degli anni fra "Officina" e "Il Menabò" da un lato e l'impegno politico e "Che fare" dall'altro, è rimasto solo quest'originario impulso alla vita sostenuto da una elementare filosofia materialistica: è rimasta la straordinaria semplicità di questi Versi estremi. (Romano Luperini)