Tab Article
«In questa silloge Carlo Franzini affina il suo scandaglio percettivo sulle cose e sugli uomini. Ora i versi si sono rastremati, al limite dell'haiku, ma pur nella loro concentrazione si intuiscono osservazioni acute e sentimenti profondi, suscitati da uno sguardo, da un evento, da un pensiero, soprattutto dalle voci della natura, arricchite degli echi di altri poeti, in un dialogo fitto di uomini affratellati nel fascino della parola e delle sue indefinite rifrazioni». (Andrea Battistini)