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Protagonista di questi racconti, Oberon è un artista mediocre e solitario e in definitiva alter ego dell'autore, al punto che proprio con questo nome Hawthorne firmava in gioventù le lettere inviate al suo miglior amico. Nel primo testo, "Il diavolo nel manoscritto" (1835), Oberon è posseduto dal demone dell'arte, ma è respinto dagli editori, e questo gli procura vergogna e angoscia. Il tentativo di distruggere per sempre queste storie, frutto della fatica di notti insonni, porterà invece ben altra distruzione. "Frammenti dal diario di un uomo solitario" (1837) fornisce due anni più tardi l'occasione di ascoltare invece la voce stessa di Oberon, uomo e artista solitario, che ci racconta la follia dell'arte e della vita e lo sgomento di un impossibile ritorno a casa.