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Ci sono dei sentimenti forti dentro di noi, dei sentimenti che ci dicono chi siamo, donde veniamo, e ci guidano nel nostro cammino individuativo. In primis, l'attaccamento alle nostre radici. Che queste siano un luogo, degli oggetti o il legame con persone a noi care, poco importa; perché quel che conta, nel bene e nel male, è come esse siano cosa antica, cara, imprescindibile ed assolutamente significativa per noi. Ovvero che noi si senta che non saremmo ciò che siamo, se non ci fossimo potuti nutrire della loro linfa e sostenere con la loro presenza. La presa di coscienza di questo legame è "fondante" per la nostra esistenza e per la nostra formazione. Suscita in noi un sentimento profondo di "riconoscenza"; vivifica ed emoziona i nostri ricordi. Ci solleva dal ruolo di comparse a quello di protagonisti della nostra esistenza. È a partire dal legame con le nostre radici che, sin da bambini, organizziamo i nostri vissuti. Grazie ad esso ci collochiamo all'interno di una nostra narrativa, di un personale racconto, in cui alla mera biografia, la nostra, si coniuga un possibile destino, il nostro, ispirandone, in un quadro, in una visione, coerente e vincente, il divenire.