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«Perché un tipografo non può sognare? E ascoltare, in rapito smarrimento, i discorsi, le confidenze, i ricordi dei suoi amici: il torchio, la pedalina, la linotype? Capitò ad Andersen, a Grimm, a Rodari assistere a incontri magici in castelli fatati; non potrebbe accadere la stessa cosa in un paesino fiabesco della Valmarecchia? Un racconto sospeso tra la realtà e il sogno, tra la storia e la leggenda, il concreto quotidiano e la fantasia irrequieta: "ingredienti" che sono tutti - a ben guardare - componenti indispensabili per intraprendere e continuare, oggi, l 'affascinante avventura del tipografo». (Pier Giorgio Pazzini)