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Tor Marancia è una borgata di edilizia intensiva costruita alla fine degli anni Quaranta dall'Istituto Case Popolari su una porzione di territorio situata alla sinistra della Cristoforo Colombo in direzione Eur, tra l'attestamento di piazza dei Navigatori e la Basilica di San Sebastiano sull'Appia antica. Fino alla fine dell'Ottocento questa era una vasta area rurale con una Tenuta agricola, qualche casale di campagna, le catacombe dei primi cristiani, alcune torri di avvistamento di epoca medievale, cave di tufo, una marrana e diversi fontanili. Solo nel 1930/31 furono costruite ai confini della proprietà Santambrogio (ex Nicolai) le casette Pater su via delle Sette Chiese e qualche anno più tardi, nel 1933, la misera Borgata Tormarancio nella famigerata "buca di Shangai". Un esempio significativo di esclusione degli strati popolari più poveri della Capitale operata dal regime fascista, dove trovarono posto i diseredati delle baracche abusive e gli sfrattati. Solo nei primi anni Cinquanta, dopo una stagione di lotte per la casa e il lavoro, la baraccopoli venne completamente demolita. Da qui ebbe inizio la rinascita di questo pezzo di città con i nuovi edifici Iacp, oggi valorizzati dai colori dei murales della Street Art. Prefazione di: Amedeo Ciaccheri Scritti di: Fabio Alberti, Giovanna Mirella Arcidiacono, Eleonora Coderoni, Flavio Conia, Claudio D'Aguanno, Milena Farina, Simona Fiorentini, Piero Fumo, Pasquale Grella, Floriana Mariani, Giuliano Marotta, Maria Paola Pagliari, Giovanni Pietrangeli, Sergio Rappino, Gianni Rivolta, Valerio Sannetti, Luciano Villani.