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Nella costruzione del canone letterario italiano, Francesco De Sanctis giudica la produzione dei decenni a cavallo tra Sette e Ottocento come leggeri, frivoli, poco virili. Tatiana Crivelli ci propone un percorso di lettura critico alternativo di quel periodo, che si snoda essenzialmente fra le pagine poetiche di autrici italiane attive fra la seconda metà del Settecento e i primi dell'Ottocento. Se nelle trame romanzesche le figure femminili emergevano come incontrastate ispiratrici e protagoniste della fantasia creativa maschile, qui le donne vengono invece osservate nella loro veste di responsabili dirette dell'atto creativo, con tutto ciò che un tale cambio di paradigma comporta. Di quell'epoca in trine vaporose, a cui poi il pieno Ottocento procurerà di impedire di svolazzare, saranno dunque loro, le donne, quelle da tenere d'occhio, cercando di afferrare per la veste questa loro impalpabile esperienza e di trattenerne per un attimo il profilo evanescente.