Tab Article
È bene dire subito che questo libro non è un ricettario gastronomico. Tuttavia, come spesso accade, le metafore aiutano a fare chiarezza, a meglio raccontare, a vedere le cose sotto una luce nuova. Ecco, dunque, un libro di management, ma molto particolare: un'antologia di racconti brevi, una raccolta di parabole, talvolta vere e proprie barzellette per dispensare e condividere consigli e riflessioni sulla vita, il lavoro e le relazioni, classificate in una formula tipica dell'organizzazione di un pasto. Un libro scritto a quattro mani, servito in quindici consumazioni, per un pranzo in ventiquattro «sapori», un menù completo da interpretare metaforicamente. Fin dall'inizio apparirà chiaro al lettore come i due «cuochi» hanno preparato le «vivande», rendendole nutrienti per la morale e per il morale: il lettore potrà identificarsi e riconoscersi nella vita di tutti i giorni. Dal tradimento alle dicerie, dall'ingratitudine alla capacità del fare, dal pregiudizio al non dare nulla per scontato. Dall'aperitivo al digestivo, si riderà e si rifletterà sulla natura umana. Ma la dolcezza del titolo non tragga in inganno. Alla fine del pasto, seppur con humor e leggerezza, gli autori presentano il conto: giocare sì, ma per allenarsi alla vita.