Il grande Nord. Cultura e destino della Questione settentrionale di Galli Stefano Bruno - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Il grande Nord. Cultura e destino della Questione settentrionale

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Cos'è la Questione settentrionale, oggi? È un problema di vessazione fiscale per i cittadini, le famiglie e le imprese del Nord. Ma anche di leadership economica e produttiva - per quanto appannata a causa della crisi - e di consolidate tradizioni civiche, che risalgono all'età comunale. Contrariamente a quanti sostengono che emerga nel passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, la Questione settentrionale è una costante ciclica della storia repubblicana e si configura come un torrente carsico. Che affiora nell'immediato secondo dopoguerra con il movimento de "Il Cisalpino", per poi inabissarsi e tornare alla ribalta con la nascita delle Regioni. Si ripresenta tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta e si ripropone adesso per effetto della crisi e di una pressione fiscale insostenibile, non disgiunta da un centralismo duro a morire. Osservata dal palcoscenico privilegiato del nostro presente, la Questione settentrionale rappresenta allora un'aporia originaria della Repubblica. È un problema insoluto, che lascia insoddisfatte le ambizioni e le istanze di autonomia politica e amministrativa del Nord, nella prospettiva macroregionale. Un problema che non si esaurisce nella crisi dello Stato e del sistema politico nazionale. E non si diluisce nella realtà di un'Unione europea burocratica e tecnocratica. Implica piuttosto un mutamento degli assetti costituzionali e della fisionomia istituzionale del Paese, ma anche dell'Europa.

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