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Il management che vediamo in azione ogni giorno ripete troppo spesso la stessa storia. Manca un nuovo agire perché manca un nuovo pensiero. Ecco quindi il contributo di questo libro: nuovi pensieri e nuove pratiche, che mettono in discussione le pretese regole alla base del modello dominante. Pensieri e pratiche emergono dal confronto tra donne manager che, in ruoli decisionali importanti, hanno mantenuto vivo il loro stupore dinnanzi a ciò che appare insensato, ingiusto, non generativo, fonte di disvalore. In questi luoghi di uomini, anziché sforzarsi di adeguarsi, si sono fondate sulla propria differenza. Mostrando che è possibile schivare l'aut aut tra assimilazione ed esclusione. Al centro dell'attenzione, un tema spesso lasciato tra le righe: il rapporto con il potere. Un potere "maschile", che in azienda si manifesta troppe volte come dominio. Conservatore, autoreferenziale, lontano da chi lavora. Il punto di vista differente mostra i guasti di questo potere, e porta un altro modo di intendere l'azienda: luogo dove convergono interessi diversi ma dei quali - tutti - bisogna tenere conto. Emerge così un nuovo, più sensato atteggiamento orientato alla guida, alla cura e al governo. Si tratta di una opportunità da cogliere, per le donne, per chi dirige l'azienda e chi vi lavora, per le aziende nel loro insieme. La differenza femminile ha questa portata: allarga e cambia gli orizzonti manageriali.