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L'immigrazione straniera a Milano non è certamente solo quella che affiora, generalmente con connotazione negativa, dai fatti di cronaca. L'universo degli stranieri è popolato da migliaia di "persone" che inseguono faticosamente il progetto di una vita migliore, e che per questo ripropongono alla società ospite quegli esempi di "senso di responsabilità" e "disponibilità al sacrificio" che il diffuso benessere aveva progressivamente ridimensionato. Nella realtà milanese gli immigrati rappresentano ormai a pieno titolo una popolazione che, passo dopo passo, si integra nel tessuto cittadino, sviluppa una vita di relazione, avvia nuove iniziative e, in un numero crescente di casi, dimostra la capacità di emergere. In una città come Milano che tradizionalmente ha saputo accogliere e valorizzare il capitale umano che nel tempo ha bussato alle sue porte, essere immigrati significa anche avere l'opportunità di "partecipare" alla costruzione del bene comune. Il volto di un'immigrazione "non solo problematica" bensì sempre più "costruttiva" nel disegnare i nuovi scenari di sviluppo nasce dunque da una visione oggettiva della realtà e dalla doverosa attenzione anche alla parte di "iceberg" che non emerge ai fasti della cronaca, ma che vive e interagisce quotidianamente con la città. Questi i contenuti della ricerca che viene qui presentata, commissionata dalla Compagnia delle Opere di Milano e realizzata a cura di G. Carlo Blangiardo in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà.