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Immobilità, peso e costo della burocrazia sono indicatori incontrovertibili dello stato di salute in cui versano i processi di modernizzazione del nostro Paese. Nonostante gli sforzi apparenti, l'Italia è ancora un sistema chiuso e autoreferenziale, dove non c'è spazio per meritocrazia, progetti di ricerca e sviluppo, crescita individuale e collettiva; al contrario, immobilismo, illegalità e sfiducia nelle istituzioni minano le pur notevoli potenzialità della società italiana. La crisi attraversata non è il frutto di un fallimento dell'economia di mercato bensì di pratiche e politiche sconsiderate condotte in assenza di regole certe, controlli costanti e valori condivisi. La concezione liberale, cui dovrebbero essere ispirate le riforme istituzionali ed economiche in grado di rispondere con efficacia all'impasse imposta dalla crisi, poggia le basi su responsabilità individuale e regole condivise. Dalle privatizzazioni alla reiterata promessa di alleggerimento del peso fiscale, fino alle dinamiche dell'informazione non sempre trasparenti, Società libera propone un'analisi puntuale dei nodi cruciali per una svolta liberale della società e della politica.