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Una questione poco esplorata dalla Business Ethics: la sistematica rimozione del riferimento alla persona e alla relazione con l'altro nel lavoro del manager. Un meccanismo da infrangere: il naufragio del Sé e dell'identità che fa dell'etica un lusso e un'incompetenza. Una sfida urgente. Perché il lavoro manageriale è eticamente denso, richiede decisioni che coinvolgono la dimensione morale, oltre che quella tecnica; perché la cultura e il linguaggio manageriale tendono a censurare e inibire lo sguardo etico. È una responsabilità individuale, una sfida alle potenti forze che sottragono al soggetto la possibilità di interpretare eticamente il proprio ruolo. Come rimanere fedeli a se stessi e alla propria professionalità? Come non cadere nella scissione della propria coscienza e nel nulla della frammentazione? La phronesis è una via. Questa competenza del giudizio è una risorsa per superare le contraddizioni del ruolo manageriale, per tessere la trama della propria vita come una narrazione coerente e ricca di senso. La phronesis è il risultato dello sforzo di orientazione nel mondo e di chiarificazione della propria esistenza. Una facoltà da coltivare, un'educazione del singolo alla libertà e all'indipendenza che, attraverso la pratica del dialogo filosofico, si inscrive nella tradizione educativa umanistica, comune radice culturale dell'Europa. (Presentazione di Mauro Magatti)