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Un fantasma si aggira per il mondo delle imprese. Lo potremmo chiamare la "sindrome del capo". I temi sono molti: la difficoltà del ruolo, la smaterializzazione dell'azienda, la paura della responsabilità, la dipendenza come tranquillità, la recita di una funzione non vissuta, la globalizzazione, l'insensata corsa alla carriera, la delusione, la ricerca di un nuovo significato. I capi si ritrovano tutti in quello che chiamiamo il "fascino discreto del potere". Perché oggi in Italia si parla tanto dei capi? Se ne parla e se ne riparla per tanti motivi: le difficoltà insite nei meccanismi di selezione della leadership, il senso di vuoto della leadership, il fatto che i leader di ieri sembrino sempre dei giganti rispetto ai leader di oggi, la comune sensazione dell'inadeguatezza di una figura sociale e di una professione che ha bisogno di essere ripensata. "Che capo vuoi?", frutto di approfondite ricerche - tra le più importanti ed estese sul tema della leadership svoltesi in Italia -, riflessioni di studiosi ed esperti e testimonianze sul campo, risponde in modo esauriente a queste domande. Ne emerge un variegato affresco che, al di là di luci, ombre e sfumature, lascia trasparire alcune precise direttrici di marcia per il futuro del ruolo del capo.