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Queste poche pagine trattano delle "cose ultime", e sono state scritte per offrire qualche risposta ai fondamentali interrogativi dell'uomo: "da dove vengo? chi sono? dove vado?". Al centro di ogni risposta, come vedremo, ci sarà? sempre il volto di Dio. Alla domanda di un discepolo: "Perché? parli sempre di Dio?", il suo maestro rispose: "C'e forse un argomento più importante di cui parlare?". E ad un altro che chiedeva: "Come posso vedere Dio?", il maestro rispose: "Non so se ti posso aiutare. Io, infatti, non riesco a non vederlo". Risposte folgoranti e piene di saggezza perché?, a ben riflettere, nulla è più importante di Dio, l'Eterno. Si può anzi dire, con una incisiva massima latina, "quod aeternum non est, nihil est". Sono pagine impregnate anche di speranza, che è necessaria all'uomo come l'ossigeno ai polmoni. Vita e speranza: intrecciate così saldamente che, da sole, nemmeno potrebbero sussistere. Ma parlare di speranza, oggi, non è facile, perché è quasi scomparso nel nostro tempo l'orizzonte escatologico: l'idea cioè? che la storia abbia una direzione e una pienezza al di là di se stessa; la consapevolezza che il senso del mondo sia fuori del mondo. L'eclissi di questo orizzonte sembra offuscare perfino il mondo ecclesiale ove, a fatica, si sente parlare delle realtà ultime e della vita eterna. (Dalla prefazione dell'autore.)