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Situati nel deserto occidentale lungo la moderna strada che collega Alessandria al Cairo, i monasteri del deserto di Scete, l'odierno Uadi Natrun, costituiscono ancora oggi uno dei principali centri monastici di tutto l'Egitto copto. La loro fondazione risale al IV sec. d.C., quando Macario il Grande, uno dei padri del monachesimo egiziano, vi si ritirò in solitudine ascetica. Il suo esempio fu ben presto seguito da altri eremiti che resero quel deserto una vera e propria "città" di monaci. Il monastero di San Macario, quello di San Bishoi, di Baramus e dei Siriani, sono solo i più grandi e importanti monasteri che ancora oggi si ergono in quella vasta regione, in antico frequentata anche da monaci armeni ed etiopici. Divenuti dopo l'occupazione araba (642 d.C.) il centro della vita politica e culturale della Chiesa copta, i monasteri di Scete furono per un lungo periodo sede ufficiale del Patriarcato alessandrino. Questo volume rilegge i dati archeologici e storici alla luce di queste nuove e importanti scoperte, che hanno condotto a riscrivere in parte la storia di queste fondazioni monastiche.