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Il connubio tra vino e letteratura è stato stretto e forte sin dagli albori della scrittura. Nell'Epopea di Gilgames, il vino è celebrato come simbolo dell'immortalità, mentre nell'antichità classica Greci e Romani gli intitolarono addirittura una divinità: Dioniso e Bacco. Il vino, "nettare degli dèi", dispensatore di gioia e vitalità, ma anche di follia, di trasgressione, di perdita delle inibizioni: pregi e difetti di un piacere dal doppio volto, esaltato e al contempo vituperato nel corso della storia. Nei capolavori della letteratura il vino celebra le occasioni di festa, inneggia alle passioni, innaffia la convivialità, ma allo stesso tempo annebbia le menti di tanti personaggi, alterando l'equilibrio di eroi ed eroine, facendone vacillare il giudizio fino alla perdizione. Perché il vino è vita, ma sa essere anche morte e distruzione. La bevanda inebriante per antonomasia accompagna le evoluzioni dello spirito e dell'anima, i tormenti e le gioie, le riflessioni di poeti e scrittori, artisti e inventori. L'estro creativo talvolta ha bisogno di una scintilla, e il vino sa regalare guizzi in abbondanza. In questo tour narrativo si susseguono pagine inebrianti tratte dalla letteratura di ogni tempo e latitudine, dall'antichità pre-classica fino alla narrativa contemporanea, alla scoperta delle mille gradazioni della bevanda più antica del mondo (dopo l'acqua).