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Un romanzo sul mondo delle diete. L'autore lo definisce un "romanzo-verità". Il cibo, il problema "dieta dimagrante" attraversa tutti gli strati sociali: il magazziniere come l'impiegato, la moglie del dirigente come il commercialista. Nel corso del libro sfilano vari personaggi, che si presentano nello studio del nutrizionista-psicologo Buracchi, come Alvaro, quello che non mangia le verdure perché "l'erba è per le bestie" o Teresa, che a forza di fare diete dimagranti è arrivata a pesare ben 130 chili; o ancora Franca, che per la vergogna si compra abiti troppo piccoli e si dispera perché non li può mettere, e Antonia, convinta di essere una cretina e vittima di attacchi di panico se solo qualcuno la guarda. Le vicende narrate si trasformano in simboli di un malessere e di un'insoddisfazione nella società contemporanea che continuamente propone agli individui, con la complicità interessata di alcuni mass media, modelli irreali e inarrivabili - quindi causa di malattia e sofferenza - offrendo allo stesso tempo soluzioni peggiori del male.