667. Ne so una più del diavolo. Canzoni rock nate sotto il segno della croce di Barabesi Fabrizio; Pratelli Maurizio - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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667. Ne so una più del diavolo. Canzoni rock nate sotto il segno della croce

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Angeli e demoni, sacro e profano: sessant'anni di cultura rock riletti attraverso l'eterna lotta tra il buio e la luce. Satana è rock, molto rock. E Dio pure: dall'"Hallelujah" di Cohen a "Damned In Black" di Burzum, i musicisti hanno disseminato le loro canzoni di riferimenti più o meno espliciti, di indizi per scoprire angeli o diavoli, per adorarli o rinnegarli. Quante volte il maligno, in sella a una Harley, è comparso su un palcoscenico? C'è chi è pronto a giurare di averlo visto dietro le croci capovolte issate sui palchi di gruppi metal. Ma c'è anche chi ha sentito riecheggiare il credo luciferino ascoltando al contrario le canzoni dei Led Zeppelin e chi è convinto di aver letto messaggi demoniaci nei versi poetici delle leggende del rock. E persino chi ha stretto un patto con il diavolo per diventare immortale: inevitabile pensare a Keith Richards o all'iguana del rock, Iggy Pop. Un esercito nutrito, una falange infernale ben combattuta dagli artisti che hanno invece provato a rispondere solo a Dio come i nordici Golden Resurrection o il sacrale Nick Cave di "God Is In The House". Senza dimenticare che la discografia, per non fare torti a nessuno, ha immolato sull'altare del pop anche una Madonna che canta "Like A Prayer". Dall'allegorica "Buona novella" di De André al fervore religioso del Dylan di "Slow Train Coming", per finire negli abissi satanici del black metal, questo libro vi guiderà in un viaggio tra buio e luce, tra spiritualità e torbidi impulsi, per scoprire i retroscena dei testi sacri e profani degli ultimi sessant'anni di cultura rock.

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