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Invisibile, chi? Non certo Tarek Iurcich. Il successo di Eden (Premio per il Miglior Testo al Festival di Sanremo 2020) è stato il coronamento di una carriera molto sui generis e molto sudata, iniziata a quindici anni con l'album segui me. Il Tufello, quartiere di Roma, è il primo scenario: è nei labirinti dei cortili interni che Tarek cresce ed è al Tufello che dedica ben due pezzi: il suo primo singolo e, anni dopo, Il mio quartiere. Dopo il Tufello c'è l'Egitto, da cui proviene sua madre, una terra "dove lo spirito viene stimolato da tante cose" e dove si situa la misteriosa figura di Ermete Trismegisto, tanto influente per Rancore da chiamare il proprio genere HHH, Hermetic Hip Hop. Dopo gare di freestyle e nottate in bianco, l'incontro con Dj Myke rappresenta per Rancore una grande occasione di crescita. Le eclettiche strumentali dell'uno, maestro dello scratch, e le rime ben affilate dell'altro danno vita a lavori importanti come l'Ep S.U.N.S.H.I.N.E., la cui title track è stata definita dal «Fatto Quotidiano» "La più bella canzone rap mai scritta in Italia". Dopo Myke, l'album musica per bambini conferma le tematiche di Rancore: la depressione, l'alienazione, la solitudine, la creazione ad arte di falsi nemici, l'incomunicabilità e la magia. Se è vero che "Rancore" è il contrario di "Perdono" e che Tarek veste questo nome come Batman mette il costume da pipistrello, questo libro vuole invece raccontare la sua storia musicale come Lewis Carroll racconta quella di Alice.