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Questa è la storia dei Ratti della Sabina, gruppo folk-rock che nonostante non sia mai stato prodotto da una grande etichetta discografica, e non abbia collezionato passaggi televisivi e radiofonici significativi, ha avuto nel corso della sua lunga vita (quattordici anni di attività con la medesima formazione di otto elementi) un incredibile successo di pubblico, testimoniato dagli oltre seicento concerti tenuti nei punti più disparati della nostra penisola. A dispetto della forte radice geografica, i Ratti hanno viaggiato dalla Puglia fino alla Svizzera, passando spesso per la Sardegna, uno dei luoghi dove sono stati più amati. Più che una biografia, il libro è un vero e proprio romanzo che racconta l'avventura di otto ragazzi e la loro gavetta fatta di strumenti montati da soli, lunghi viaggi in macchina e pernottamenti nei posti più improbabili. La storia di un gruppo di dilettanti (ognuno aveva un altro lavoro) amato più di tante band di professionisti. Una storia in cui oltre al lato artistico molto emerge quello intimo e famigliare, con la voglia di fare musica che s'incontra e si scontra ogni giorno con le problematiche della vita. Una storia che si interrompe nel 2010, quando il gruppo si scioglie. Dalle ceneri nasce il progetto Area 765, mentre Roberto Billi ha intrapreso la carriera da solista.