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Il folk è un genere musicale profondamente radicato nella cultura americana, fin da quando le antiche ballate attraversarono l'Atlantico viaggiando sulle navi dei migranti per colonizzare il nuovo mondo. La musica popolare si è storicamente legata all'immaginario statunitense e in questo caso alle sue due fonti primarie: il puritanesimo e la frontiera. Compiendo un viaggio attraverso più di un secolo di produzione culturale si possono scoprire i riferimenti continui all'immaginario collettivo americano, i simboli della ricerca di spazio derivante dall'ideale di frontiera come la strada, il fiume, il treno e successivamente l'automobile. Per cercarne le tracce, questo libro mette al centro le figure fondamentali del genere musicale, i grandi folksinger quali Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen, ma anche gruppi folk più recenti come i Lumineers e i Caamp. La matrice puritana, portata dai padri fondatori, si incontra e si scontra con la frontiera, contribuendo a costituire l'ideale di spazio nell'immaginario statunitense. Il movimento eterno per arrivare al luogo dove costruire la propria casa sulla collina, il viaggio verso l'Ovest in cerca della terra promessa anche quando, dopo il 1890, viene dichiarata la fine della frontiera storica. La ricerca non finirà mai, si sposterà in altezza con i grattacieli o con le missioni spaziali, in profondità con il web, in altre dimensioni con le droghe. Ogni cantautore folk è pregno di riferimenti allo spazio, che sia l'Ovest per Guthrie, la libertà per Dylan o l'assenza di un luogo dove realizzarsi che caratterizza i loser di Springsteen. Leggendo in quest'ottica i testi dei brani che hanno segnato varie epoche della storia americana, tutto acquista un senso e il richiamo della frontiera e dell'elezione puritana è più vivo che mai.