Tab Article
Costituita a Roma nella prima metà del 1600 dal cardinal Francesco Maria Brancaccio e portata a Napoli per sua volontà, la Brancacciana è stata la prima biblioteca pubblica aperta a Napoli; con una dotazione annua di 800 scudi d'oro, fu inaugurata nel 1690 e aperta al pubblico a metà del 1691. A partire dal 1724 le venne assegnato il diritto alla copia d'obbligo e per tutto l'Ottocento fu beneficiaria di importanti donazioni. Con una consistenza di oltre sessantacinquemila unità bibliografiche, dai primordi della stampa agli inizi del Novecento, essa costituisce oggi uno dei fondi antichi di maggior rilievo della Biblioteca Nazionale. Ai primi tre inventari, databili tra la fine del Seicento e l'inizio del secolo successivo, fa seguito una quarta testimonianza documentaria, "l'Inventario de' libri proibiti della Libraria Brancacciana", un codice in perfetto stato di conservazione, databile attorno al 1730, che riporta un catalogo speciale: circa mille notizie riguardanti il contenuto di quattro scansie composte da vari scaffali: in sostituzione dell'esagono di borgesiana memoria, il perimetro quindi di un semplice quadrilatero in cui si dovevano allineare all'epoca i libri proibiti. Il volume che si presenta propone di questo "Inventario" la trascrizione completa, corredata dal confronto integrale delle segnalazioni settecentesche con il data base composto in questi ultimi anni.