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La pubblicazione di tre papiri di Ossirinco (2309; 3963; 3964) contenenti frammenti di poesia in trimetri giambici intercalati in maniera irregolare a esametri dattilici, e per tale struttura attribuiti dagli editori al Margite di Omero, ha riportato l'interesse della critica su questo poemetto di genere buffo, dopo mezzo secolo di quasi totale silenzio. Così l'autrice del volume che qui si presenta, Antonietta Gostoli, ha giudicato utile ed interessante affrontare uno studio il più possibile approfondito su quest'opera che, tra i poemi di carattere burlesco tradizionalmente attribuiti ad Omero, è quella maggiormente apprezzata ed elogiata dalla critica antica. Il Margite, come indica anche il nome (il "Pazzoide", lo "Scempio"), narra la vicenda biografica (nascita, educazione, matrimonio ecc.) di una sorta di anti-eroe, inesperto in tutto; dai frammenti che ne rimangono siamo però in grado di ricostruirne solo approssimativamente la struttura narrativa, che pure riscosse l'ammirazione di critici anche esigenti, come Aristotele e Callimaco. Antonietta Gostoli ci offre qui raccolti, corredati da un ampio apparato critico, tutti i frammenti del poemetto, con traduzione a fronte; nell'Introduzione iniziale essa affronta poi vari problemi connessi alla sua composizione e datazione, alla lingua ed ai registri stilistici usati, alla attribuzione ed alla storia della trasmissione del testo.