Tab Article
Ernest Hemingway, William Faulkner, Georges Simenon e altri, quando arrivano a Parigi negli anni Venti del secolo scorso, sono giovani sconosciuti che vogliono affermarsi come scrittori. Saranno presto nomi illustri, anche se nei primi tempi incombe il timore del fallimento. La loro storia sembra garantire la riuscita a chi ha talento e volontà, ma questa considerazione potrebbe essere illusoria, perché non si conosce la vicenda di chi, sconfitto dalla sorte, è rimasto nell'anonimato. Per l'aspirante scrittore forse è determinante la fortuna di vivere nell'epoca giusta, o forse anche il successo letterario rientra in un incomprensibile piano provvidenziale. Di sicuro, la Parigi dell'età d'oro assume per i nostalgici, cento anni dopo, le caratteristiche di un Eden. La riflessione di questo saggio in forma narrativa parte da Saint-Sulpice, dove si ammira l'enigmatica lotta di Giacobbe con l'angelo, e alla stessa chiesa parigina approda dopo aver incontrato anche Francis Scott Fitzgerald, Ezra Pound, John Dos Passos e altri grandi nomi della letteratura.