Tab Article
"Da sempre penso che l'immagine, un'immagine, rappresenti l'origine prima della poesia. Che sia un'impressione visiva, un'istantanea della memoria, o forse un inaspettato colore, mi sono sempre figurata che in essa riposi il nucleo profondo da cui scaturiscono i versi, intrecciati alle emozioni, di chi li sa scrivere. Ecco quindi che Specchi liquidi di Emanuela Niada si presenta come la genesi, e contemporaneamente il seguito, di Specchi concavi e ci racconta l'autrice: la sua storia artistica e la sua ispirazione. Gli artisti, soprattutto i poeti, non sono più di tanto spiegabili, parlano attraverso le tracce che lasciano, fermate nel tempo da una penna, da un pennello, da un obiettivo. Restano a parlarci e a nutrirci da un foglio di carta, da un blocco di marmo, da una tela o da uno spartito: e riescono a dire per noi quello che in noi non trova le parole. Queste immagini di scrosci e di riflessi, di luci e di ombre, di assenze e di presenze, con le brevi note di commento dell'autrice, non sono semplici fotografie siglate da una didascalia. Sono la complessa storia di una ricerca esistenziale profondamente autentica che cerca l'invisibile nel visibile, che capovolge i significati, che ribalta le apparenze, per trovare risposte diverse e luminose che si discostano dalle retoriche convenzionali e, soprattutto, dall'ovvio. Come tutte le forme d'arte, suggeriscono intuizioni, facilitano apprendimenti e suscitano una riflessione che lascia un segno." (Lorenza Caravelli)