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Quali erano in origine le caratteristiche del portavoce del Movimento 5 Stelle e in che modo si sono evolute? Come si è passati dall'uno vale uno e dalla democrazia diretta alle logiche di compromesso con altri partiti nella gestione del potere? Quali fattori umani e psicologici, oltre che politici, hanno messo in crisi l'identità dell'attivista della prima ora? In questa analisi ordinata e ricca di citazioni, Stefano Lucidi, senatore umbro eletto col Movimento 5 Stelle, ripercorre le tappe più significative di una stagione politica nuova, dove le parole d'ordine e le pratiche hanno segnato una discontinuità rispetto al passato. "Il portavoce", afferma l'autore, "è una figura mitologica, metà cittadino e metà onorevole (...), non gli importa di rendite di posizione, di blog, di post, di like, di follower". Eppure, rispetto a questa impostazione iniziale, l'attuale situazione del portavoce del Movimento sembrerebbe ben diversa. "Il portavoce afono" è la storia raccontata dall'interno del processo di mutamento del Movimento 5 Stelle, un fenomeno capace di alimentare nel corso degli ultimi anni grandi speranze, ma che poi ha dovuto fare i conti con contraddizioni e tensioni inevitabili, troppo a lungo ignorate o sottovalutate e venute alla luce in modo esplosivo con la partecipazione diretta agli ultimi governi del Paese.