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Il volume è il risultato di una preparazione durata anni: ricercatori e studiosi coinvolti nel progetto hanno sondato innumerevoli archivi fotografici alla ricerca di immagini dedicate alla Sardegna. Il volume si apre con le più antiche testimonianze fotografiche riguardanti la Sardegna, realizzate da Edouard Delessert nel 1854, e prosegue con la ricca produzione ottocentesca: Enrico Canè, al quale si deve un portfolio su Caprera e i cimeli garibaldini (1880); Vittorio Besso, autore, tra il 1886 e il 1893, del primo reportage di carattere industriale in relazione agli impianti minerari dell'Iglesiente; il padre domenicano Peter Paul Mackey, artefice di una panoramica dei principali siti archeologici sardi; e ancora Erminio Sella, che ha documentato il territorio della Nurra negli anni della fondazione della nota azienda vitivinicola di famiglia. Ai primi del '900 approda in Sardegna il massimo esponente italiano della ripresa fotografica d'alta montagna, Vittorio Sella: a lui, negli anni 1905-17, si devono suggestive e indimenticabili vedute panoramiche. Tra il 1914 e il 1939 il fiorentino Vittorio Alinari crea un catalogo di oltre 300 immagini, in molti casi divenute vere e proprie icone della Sardegna. E ancora: gli scatti del linguista Max Leopold Wagner, di August Sander, Vittorio Villani, Luciano Morpurgo, fino alle immagini modernissime dell'architetto Giuseppe Pagano, realizzate nel 1939 e inserite in uno studio più ampio sull'architettura popolare italiana.