Tab Article
È la storia di Miro, un funambolo del calcio, che fin da bambino era così innamorato della palla che la prima parola che disse, ancora prima di "mamma", fu proprio quella, "palla". Un amore cresciuto negli anni per un gioco, diventato poi anche un mestiere, che è stato, prima del delirio televisivo e consumistico odierno, il gioco più bello del mondo. Ma senza mai rinunciare ad essere se stesso, alla propria dignità di uomo e alla memoria delle sue radici. E tutto con la grazia che solo i "mancini" hanno avuto in dono da Dio.