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"Il profumo del pane appena sfornato, il rumore sordo dei passi sullo sterrato, le fodere dei materassi sciorinate al sole, la cura degli animali come sostentamento, le nonne che sorreggono il mondo, i bambini che giocano alla guerra, gli uomini in guerra, le mamme che crescono figli di padri morti in guerra. È la tenerezza infinita di un racconto dolente, lo spaesamento di Gianna, che nel presente legge il trascorrere di un'intera era geologica che quel passato, che non deve passare, almeno nel ricordo che in lei, e anche in noi come lei non più giovani, è ancora lacrime, sangue e coraggio." (Primarosa Pia)