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"Trasferirsi - armi e bagagli - a quarant'anni, anche se in una città bella, accogliente e a soli 170 km di distanza da quella dove sono piantate le tue radici, può suscitare uno strascico di malinconia. Naturalmente siamo nel tempo della globalizzazione, il mondo è diventato piccolo e le distanze si sono accorciate ma anche se in realtà la causa pare risibile, l'effetto accende momenti in cui la nostalgia si fa sentire. La memoria si volge indietro e fruga violentemente tra i ricordi delle prime irripetibili amicizie che si sono formate nell'infanzia e nella giovinezza, dei vicoli e le piazzette dove sei cresciuto con i primi giochi, degli avvenimenti che ti hanno coinvolto nella gioia e nella tristezza. Preso da un momento di particolare cedimento sentimentale mi sono dedicato a scrivere questa modesta autobiografia per fissare nel tempo e raccontare i ricordi indelebili della preziosa parte della mia vita trascorsa in quella meravigliosa città che è Genova."