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Per chi vive nelle zone costiere, è difficile ignorare la differenza di pregio tra pesce di scoglio e di paranza. L'analogia cercata dall'autore nei "Pensieri di scoglio e di paranza" è una suggestione voluta, per differenziare storie più comuni, o frammenti di storia antica della città, da racconti di maggior intensità emotiva a seguito della pandemia. I giorni della paura raccontano lo stato di frustrazione e di isolamento fisico e morale causato da un misterioso virus. Un evento straordinario, che ha decimato milioni di vite e, di colpo, mutato abitudini e modi di vivere dell'intero pianeta. A questo tragico appuntamento con la loro storia, gli uomini del XXI secolo, in specie quel pezzetto di umanità più agiato, protetto, longevo, ben vestito e nutrito, si sono mostrati del tutto impreparati. In queste pagine il ripensamento affonda in due direzioni: mescolare l'omaggio alla propria terra, con le sue abitudini, i suoi vicoli, il suo dialetto e le sue bellezze, scandagliare le pulsioni che sgorgano dal tumulto della vita personale. Il presente e la storia si mescolano così al senso della memoria.