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In questo piccolo viaggio nella tradizione letteraria italiana, parlare del mito è dire di un infinito racconto dell'origine, di ciò che chiarifica e fonda. Un viaggio concentrato sui caratteri originali che il mito assume in alcuni punti di svolta di quella tradizione, dalle prime prove di Dante, Petrarca e Boccaccio fino ai "moderni". Esso punta a dare un'idea dell'originale sintesi fra immaginario mitico-pagano e valori cristiani che la "rinascenza" italiana per secoli ha offerto alla cultura europea, trasvalorandosi poi in senso razionalmente protomoderno (Vico) o nobilmente consolatorio (Foscolo). Oltre la soglia della décadence, la fortuna invece toccherà alla vocazione prometeica del vitalismo dannunziano e, su tutt'altra via, al moderno intreccio fra inconscio e mito nell'immaginario orfico (Campana), dove Orfeo e Narciso sono sodali di una stessa renitenza agli ordini, evocante l'eternità del desiderio di rinascita come sfida all'incombere dell'apocalisse. Introduzione di Raffaele Girardi.