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La storia dell'uomo è simile a quella dei salmoni: alla fine della vita percorre a ritroso la via, così come questi affascinanti pesci dall'oceano ritornano alla foce dei fiumi, dove sono nati, per andare a morire. In un viaggio nel passato, l'autore racconta gli anni Cinquanta e Sessanta di una animata provincia e del suo capoluogo, Bari, salde nella tradizione, ma con l'anelito di uscire dal sonnecchiante torpore per cercare un'esistenza migliore. Si riaprono improvvisamente i cassetti della memoria, da cui riaffiorano brandelli di vita legati alla gioventù dell'autore, a un'epoca postbellica, piena di valori semplici e positivi che hanno formato una generazione vissuta nella bellezza dei sentimenti e nella forza dei sogni. Attraverso la vita dei nonni materni e paterni, il ricordo dei suoi genitori, la casa natale, che racchiude un piccolo mondo antico, i suoi amici, la scuola e le prime esperienze, riemergono diverse figure di questo mondo. E la testimonianza rappresenta un valore da tramandare. Pagine intrise di struggente e tenera malinconia, che si illuminano di una lieve e affettuosa ironia.