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In questo testo del 1898 il poeta e filosofo belga premio Nobel si confronta con il caso, la fatalità e il mistero che pervadono resistenza umana, vessata da forze caotiche e ineluttabili, indicando una via ben precisa da percorrere, nella della saggezza quale "energia di felicità purificata". Per Maeterlinek esistono due tipi di destini: quello esteriore, intoccabile e incerto, e quello interiore, opera della nostra volontà, in cui la saggezza fa da porto sicuro, rifugio nella tempesta. Ecco dunque la possibilità di trasformare il pensiero in un giardino chiuso, una grotta brillante, dove costruirsi il proprio asilo dai terremoti del caso. Seguendo la filosofia stoica e il pensiero di Spinoza, Maeterlinek indica nell'interiorità una strada verso l'emancipazione dal reale. Ne risulta una riflessione attualissima e affascinante sulla vita e sulle qualità necessarie per attraversarla con fiducia. Accompagnata da un saggio di Rainer Maria Rilke, l'opera torna in libreria dopo più di cinquant'anni, per la prima volta nella sua versione integrale, con i capitoli censurati dall'originale francese e presenti solo nella traduzione tedesca coeva all'autore, incentrati criticamente sulla figura di Napoleone.