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"Tatuaggio profondo" è un romanzo in versi; o meglio, è la semplice storia d'amore, tra un poeta cinquantenne e un pittore venticinquenne, trascritta per frammenti poetici. È un diario, lungo otto anni, con gli alti e i bassi, con gli slanci e le ritrosie di ogni amore, che è sempre un tatuaggio indelebile nel cuore e nel cervello. Ci sono sesso, droga, gelosia, speranze, delusioni, separazioni e ritorni. E poi ci sono i luoghi - una magica casa di campagna, Roma, Palermo, Bologna, Napoli, Parigi, Londra, Berlino - con le strade sfavillanti e piene di vitae di disperazioni, di sogni e di disillusioni, di musica e di silenzi. Ci sono la comunità artistica e poetica, il mondo gaio, le droghe, qualche trans, come Arlene che prova a inserirsi nella coppia, ma soprattutto c'è un'attenzione quasi maniacale alle piccole cose: un fiore, una spilla d'epoca, una musica, la neve, una cartolina, un coltello... Ci sono cinque capitoli, Turbamenti repentini, Perdersi per strade conosciute, In punta di sangue, Abito ancora la vita?, Cartoline strettamente personali, più un prologo e un epilogo. Tatuaggio profondo è una storia vera, i protagonisti sono lì, con la loro carne e la loro materia grigia, e tutto quel che accade è determinato dalla vita, come il colpo di teatro del finale.