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C'è un ragazzo in carrozzina e una donna che lo spinge sul lungomare. C'è una bambina in un ambulatorio, seduta a terra con le gambe divaricate e un dottore che parla a sua madre. C'è un uomo al centro di una piazza, che osserva da lontano un funerale. C'è un'infermiera che apre gli oblò di un'incubatrice e un neonato minuscolo rannicchiato dentro un nido di stoffa. C'è una coppia dentro una casa e uno sconosciuto armato seduto di fronte a loro. Ci sono due amici che arrancano su un costone roccioso e si aggrappano alla ramaglia che spunta dalla terra. C'è un ragazzino che cammina in un bosco con uno zaino sulle spalle e un cane ferito al fianco. C'è una giovane donna di fronte a uno specchio in una camera d'ostello che si preme le mani sui seni. C'è un bambino dentro una buca scavata nel bagnasciuga, che lancia in aria palle di sabbia mentre due donne lo stanno a osservare. Un'umanità costituita di esistenze fragili, che percorrono la vita in un precario equilibrio, sempre colte nell'istante esatto in cui un urto inaspettato sopravviene a farle vacillare pericolosamente. Dieci racconti scritti con una prosa precisa e levigata, carveriana, che narrano il disagio fisico, psicologico e relazionale, mettendosi direttamente nella mente dei personaggi, dieci storie in cui le emozioni - dolorose o gioiose che siano - si assorbono lentamente pagina dopo pagina o arrivano nette e affilate come una lama, a spaccare la normale continuità della lettura.