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Pubblicato nel 1987, "Terre occidentali" chiude la trilogia composta da "Le città della notte rossa" e "Strade morte", assumendo su di sé tutto il valore di testamento spirituale e artistico del grande narratore americano. Ispirandosi all'antichissimo Libro dei Morti egiziano, Burroughs esplora il tema dell'immortalità con continue deviazioni spazio-temporali, compiendo un viaggio che è anche meditazione profonda sul significato della solitudine, della vita e della morte.