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Durante gli anni Settanta, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica posero dei limiti alla crescita dei rispettivi arsenali attraverso gli accordi salt (Strategic Arms Limitation Treaty), sanzionando il raggiungimento della parità nucleare. La crisi della distensione portò al rinnovamento delle tensioni fra le due superpotenze, mentre i negoziati per la limitazione delle armi strategiche furono interrotti. Basato su un'ampia collezione di documenti statunitensi, questo volume ricostruisce i motivi del fallimento del controllo degli armamenti alla fine degli anni Settanta, analizzando la formazione negli Stati Uniti di un'opposizione al salt che ha indebolito e quindi fatalmente compromesso la fiducia nei confronti dell'accordo. Lo studio di questo dibattito interno è necessario per comprendere lo sviluppo della politica nucleare americana dalla svolta degli anni Settanta, nonché la posizione che gli usa hanno assunto nel sistema internazionale dalla fine della Guerra Fredda.