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A coronamento delle manifestazioni per il centenario della nascita di Norberto Bobbio (1909-2004), una serie di colloqui è stata dedicata ai suoi amici e a coloro che hanno condiviso con lui alcune delle fasi più importanti della storia del nostro paese. Veri e propri spaccati di una vita torinese che, in quegli anni, e grazie a tutti loro, contribuì a creare quell'Italia civile che - oltre a essere stata scelta come titolo per una delle più belle raccolte degli scritti di Bobbio - ancora stiamo cercando di costruire. Seppure cosmopolita nello spirito, Bobbio si sentì sempre profondamente torinese e legato a un tessuto culturale del quale egli fu tra i protagonisti, insieme ad alcuni più amici che compagni e ad altri più compagni che amici. Essi sono: Leone Ginzburg, l'amico per il quale provò grandissimo affetto; Sandro Galante Garrone, al quale l'unì la passione per la giustizia; Giorgio Agosti, ovvero la politica e la fuoriuscita dal fascismo; Massimo Mila, il compagno delle passeggiate in montagna; Giulio Einaudi e la sua casa editrice, il "cenacolo" degli intellettuali torinesi.