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Una famiglia di ebrei (padre, madre e Clea, la figlia adolescente) durante la guerra per sfuggire alla camera a gas si nasconde a Berlino nella villa di Julia e Manfred, una coppia di ricchi borghesi. Ci rimangono per tre anni. La convivenza forzata provoca conflitti, e passioni che si cercano di soffocare. I sentimenti e l'amore sono errori che possono provocare la scoperta da parte dei nazisti e la fine. Una mattina all'alba, fa irruzione la Gestapo, gli ebrei vengono deportati. 25 anni dopo a Gerusalemme, Julia racconta quel che accadde, perché il marito dovrebbe essere nominato giusto tra i popoli, tra gli amici di Israele, anche se non riuscì a salvare i suoi ospiti. Le domande sembrano amichevoli, ma risvegliano ricordi crudeli, sensi di colpa. Finì male per un caso o qualcuno tradì, Klaus l'amico nazista, una vicina troppo curiosa, o Clea fu imprudente? Ma forse neppure Julia conosce la verità.